Il ruolo centrale della madre nella trasmissione del patrimonio biologico (genetico e microbico) ai figli
Studi recenti confermano che, durante il passaggio attraverso il canale del parto, il neonato acquisisce una popolazione microbica che proviene principalmente dalla madre, un processo che viene successivamente rinforzato dall'allattamento al seno.
Un'analisi su più di 400 coppie madre-neonato ha evidenziato la presenza costante di alcune specie batteriche comuni, tra cui Proteobacteria e Bifidobacteria, in entrambe le popolazioni, suggerendo la loro importanza nell’instaurarsi della microflora neonatale. In particolare, i Bifidobacteria rappresentano oltre il 50% del microbiota intestinale neonatale, con specie come Bifidobacterium breve, Bifidobacterium longum e Bifidobacterium bifidum che sono frequentemente riscontrate sia nel microbiota materno che in quello neonatale.
Studi longitudinali indicano che Bifidobacterium bifidum persiste nel tratto intestinale del neonato fino al primo anno di vita, giocando un ruolo centrale nel consorzio microbico intestinale. La rilevanza di questo genere batterico è ulteriormente supportata dalla sua presenza nel latte materno, confermando il contributo del latte nella colonizzazione iniziale e nel successivo rinforzo del microbiota intestinale del neonato.
Il ruolo fondamentale dei bifidobatteri risiede nella loro capacità di mediare importanti funzioni fisiologiche, come la regolazione della risposta immunitaria neonatale, il miglioramento della maturazione del sistema immunitario e il supporto nei processi metabolici legati alla digestione degli zuccheri complessi presenti nel latte materno, noti come oligosaccaridi del latte umano (HMO). Questi zuccheri sono essenziali per il nutrimento selettivo dei bifidobatteri, che, a loro volta, favoriscono una sana evoluzione del microbiota intestinale e contribuiscono alla protezione contro patogeni potenzialmente dannosi.
La colonizzazione microbica neonatale, mediata da un consorzio batterico che include i bifidobatteri, gioca un ruolo determinante nello sviluppo del neonato, influenzando la sua salute a breve e lungo termine, nonché la sua risposta immunitaria e metabolica.
Un neonato sano, dal punto di vista microbico, è quello che nasce a termine, attraverso un parto vaginale, e che viene successivamente allattato al seno. Tuttavia, la composizione del microbiota neonatale, fondamentale per la salute del bambino, è influenzata da diversi fattori, tra cui la durata della gestazione, la modalità di parto, il tipo di allattamento e l'eventuale somministrazione precoce di antibiotici, sia intrapartum che nelle prime fasi di vita.
Questi fattori possono determinare la qualità della colonizzazione microbica del neonato, favorendo la formazione di un microbiota equilibrato o, al contrario, predisponendolo a disbiosi.
Inoltre, è importante considerare che, anche quando vengono rispettati i protocolli ottimali per la colonizzazione neonatale, la madre stessa potrebbe essere portatrice di uno stato disbiotico.
Infatti, la madre potrebbe essere priva di una flora batterica eubiotica adeguata, compromettendo così la trasmissione di un microbiota equilibrato al neonato, nonostante le condizioni ideali di parto e allattamento. Tale disbiosi materna potrebbe influenzare negativamente la prima colonizzazione microbica del neonato, con ripercussioni sulla sua salute a lungo termine.
Uno dei generi batterici chiave nella protezione del neonato contro le patologie infettive e lo sviluppo di disbiosi è Bifidobacterium.
Questi batteri sono noti per contrastare la proliferazione di patogeni intestinali come Enterococcus faecalis e Clostridium difficile, che sono associati a gravi patologie neonatali, tra cui la necrotizing enterocolitis (NEC), malattie atopiche e un rischio aumentato di malattie future, come allergie, diabete di tipo 1 e malattie infiammatorie croniche intestinali.
La corretta formazione del microbiota intestinale neonatale è cruciale per il corretto sviluppo del sistema immunitario e per il benessere a lungo termine del bambino. Le evidenze scientifiche suggeriscono che la base per un microbiota sano viene stabilita sin dalle prime fasi della vita, attraverso il parto vaginale e l’allattamento al seno, entrambi essenziali per la trasmissione del microbiota materno.
In assenza di queste modalità, il rischio di sviluppare disbiosi è maggiore, e ciò può influire negativamente sullo stato di salute del neonato, con possibili effetti a lungo termine che perdurano anche nell’età adulta.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 30, Numero 1, anno 2025
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