Rivista Italiana on line "LA CARE"
L’importanza dei 280 dei primi 1000 giorni nella vita dell’essere umano
ABSTRACT
I primi 280 giorni, relativi alla fase prenatale, sono fondamentali per lo sviluppo fisico, psichico e sociale dell’essere umano. L’epigenetica ha dimostrato come l’ambiente intrauterino, fisico e psicosociale, svolga un ruolo determinante nel plasma- re l’espressione genetica. Le emozioni, lo stress e l’affetto della madre influenzano in maniera profonda lo sviluppo del sistema nervoso e immunitario del bambino. Alcuni studi hanno messo in luce che le esperienze prenatali positive, come l’educazione e la stimolazione, favoriscono uno sviluppo motorio, linguistico e relazionale precoce, migliorando sia il benessere della madre che quello del bambino.
Tuttavia, l’attenzione istituzionale a questa fase rimane limitata. Gli interventi educativi prenatali (PEP) hanno mostrato potenziale preventivo e terapeutico, promuovendo un sano legame madre-figlio e mitigando gli effetti negativi dello stress. La relazione IO-TU, basata su empatia e reciprocità, emerge come cruciale per favorire il NOI familiare, determinante per una crescita armoniosa. Questi dati evidenziano l’urgenza di adottare una nuova prospettiva culturale e istituzionale che valorizzi il periodo prenatale, inserendolo al centro delle politiche di salute pubblica e dei programmi educativi. Risulta pertanto fondamentale riconoscere il ruolo cruciale del “NOI” nella relazione madre-figlio e promuovere una visione integrata e approfondita della natura umana.
The first 280 days, related to the prenatal phase, are crucial for the physical, psychic, and social development of human beings. Epigenetics has shown how the intrauterine physical and psychosocial environment plays a crucial role in shaping gene expression. The mother's emotions, stress, and affection profoundly influence the development of the child's nervous and immune systems. Studies have highlighted that positive prenatal experiences, such as nurturing and stimulation, promote early motor, language, and relational development, improving both the mother's and the child's well-being.
However, institutional attention to this stage remains limited. Prenatal educational interventions (PEP) have shown preventive and therapeutic potential, promoting healthy mother-child bonding and mitigating the negative effects of stress. The I-O-U relationship, based on empathy and reciprocity, emerges as crucial in fostering the family NOI, which is crucial for harmonious growth. These data highlight the urgency of adopting a new cultural and institutional perspective that values the prenatal period, placing it at the center of public health policies and educational programs. It is therefore essential to recognize the crucial role of “WE” in the mother-child relationship and to promote an integrated and in-depth view of human nature.
Gino Soldera
Psicologo Psicoterapeuta
Presidente dell’Anpep
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 30, Numero 1, anno 2025
4