numero 1
aprile 2011
 
      La Care in T.I.N.  
 

 

È ormai noto che il neonato soffre e prova dolore e che queste sensazioni, se molto intense e prolungate nel tempo, producono effetti negativi immediati (tachicardia, ipossia, aumento della pressione arteriosa, emorragia intraventricolare), e a lungo termine (disturbi del sonno, dell’alimentazione e del carattere). Il neonato ricoverato in T.I.N. prova l’esperienza dolore/sofferenza già nelle prime ore di vita, quando è sottoposto ad un numero elevato di manovre invasive (intubazione, prelievi, incannulamento dei vasi), e successivamente, durante tutto il percorso di cura a causa delle terapie e dei controlli cui è sottoposto. Le attuali T.I.N., hanno raggiunto un altissimo contenuto tecnologico, ma sono ancora lontane dall’avere condizioni atte a promuovere il benessere e lo sviluppo del neonato. Aldilà della stabilizzazione delle funzioni vitali, di importanza sicuramente prioritaria, il piccolo necessita anche di attenzioni relative all’ambiente che lo circonda nella sua accezione più ampia, come il silenzio, il riposo, la consolazione, la vicinanza dei genitori.
Una parte importantissima della Care è la “Care posturale”, cioè l’utilizzo della postura corporea ed il contenimento fisico come cura delle funzioni neonatali. Nell’utero materno il neonato si sentiva protetto, avvolto, coccolato. Il liquido amniotico lo sosteneva e le pareti uterine erano i suoi confini. L’assenza di limiti scatena nel piccolo una serie di reazioni negative. Una corretta postura con contenimento garantisce conforto e sicurezza, riduce i livelli di stress e favorisce le principali funzioni vitali (attività cardiocircolatoria, respiratoria, neuromotoria e sensoriale, digestiva, dell’organizzazione del sonno).
 
  Altro aspetto molto importante sono le cosiddette tecniche di “handling”. L’ assistenza coccolata o “gentle handling”, consiste nel concentrare il più possibile, tutte le manovre di disturbo (cura igienica, prelievi, pesata, rilevazione della temperatura, aspirazione etc.) nello stesso tempo, rispettando gli intervalli di riposo del neonato. Tutte le manovre e le manipolazioni devono essere limitate all’indispensabile (minimal handling) e vanno eseguiti nel modo più delicato possibile accompagnati da gesti e voci delicate.
Infine, non per importanza, il rispetto della “DIADE” madre-neonato è una parte molto importante della Care. Numerosi studi dimostrano che le madri che partoriscono un neonato patologico si sentono meno adeguate e delegano al personale sanitario anche molti aspetti del rapporto madre-figlio, che sono invece peculiari del loro ruolo. È necessario impegnarsi affinché questa barriera venga superata, cercando di coinvolgere la madre nelle cure del proprio piccolo tutte le volte che questo è possibile, tenendo presente che all’intero della Diade la parte centrale dell’integrazione madre-figlio è affidata all’allattamento al seno. I risultati di molti studi indicano che l’allattamento al seno e il contatto fisico, specialmente il contatto pelle-pelle, fra madre e bambino produce enormi vantaggi fisiologici, psicologici e clinici per entrambi.
 
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